Avvenire – 23 ottobre 2008
Grande fermento nel mondo della ricerca sulle cellule staminali.
Soltanto ieri I l’equipe del professor Francesco Alessandrini, direttore del Dipartimento di malattie cardiovascolari dell’Università Cattolica di Campobasso, ha annunciato un risultato terapeutico di notevole rilievo. Una donna colpita da ischemia critica ad uno dei due arti inferiori – condizione irreversibile, per la quale non esiste alternativa all’amputazione – è tornata invece a camminare grazie a un autotrapianto di staminali. A 28 giorni dall’intervento, l’operazione «può dirsi completamente riuscita sul piano del risultato chirurgico», spiegano i media, «grazie alle proprietà delle cellule staminali di rigenerare almeno in parte i vasi sanguigni e ripristinare la circolazione». Le staminali sono state prelevate dal midollo osseo della paziente e reiniettate immediatamente durante l’intervento.
Arriva invece dal Regno Unito la notizia che un gruppo di ricercatori avrebbe isolato singole cellule staminali dalla prostata di topi per generare con successo nuovi organi. Gli scienziati, appartenenti alla Genentech, la multinazionale americana di biotecnologie, hanno messo in luce la presenza di cellule staminali nel tessuto prostatico grazie a molecole specifiche di superflue. Le cellule, coltivate poi in vivo su altre cavie, sono state capci di rigenerare una nuova prostata. La notizia è stata riportata da Nature ed è degna di rilievo perchè i nuovi organi hanno mostrato di essere completamente funzionali.
Se dunque la mediana rigenerativa sta diventando sempre più una risposta concreta alla necessità di curare lesioni di organi e tessuti, anche l’Italia ne ha da tempo colto l’importanza strategica e l’iniziativa che coinvolge l’Università di Modena e Reggio Emilia ne è una riprova. Lunedì 27 ottobre verrà inaugurato, alla presenza del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il nuovo Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’ateneo. Il Centro, guidato dal professor Michele De Luca, rappresenta il polo più avanzato al mondo nella ricerca e nelle applicazioni terapeutiche delle cellule staminali degli epiteli di rivestimento. Risultati all’avanguardia nel mondo, già ottenuti per le malattie e lesioni gravi della pelle e dell’occhio, verranno ulteriormente perfezionati e ampliati continuando lo studio delle applicazioni con le staminali anche per altri tessuti epiteliali come l’uretra e il cavo orale, nonché malattie dermatologiche di origine genetica.
Alessandra Turchetti